Arte e Scienza- Alla scoperta dell'infinito

Il progetto Arte e Scienza, iniziato da Laura Pesce già dal 1998, è stata una transizione dalla tradizionale pittura su tela, a una nuova forma d'assemblaggio di vetro e pittura. Il vetro lavorato dalla Pesce, seguendo antiche tecniche di lavorazione muranese, viene assemblato su tela o tavola con colori acrilici.
Le opere della Pesce, che io preferisco chiamare "Costellazioni", costituiscono una vera trasgressione nei due campi: artistico/estetico e scientifico/tecnologico. Pesce prende le idee e i concetti scientifici, generalmente accettati, o in via di grandi dibattiti, e li traduce visualmente nelle sue "Costellazioni". Per citare alcune di queste opere: "La fine del Tempo", "Alla ricerca del mistero", "Quark", "Esplosione della materia Primordiale", "Tempo senza Tempo", "Star".
Quindi, concetti di fisica considerati astratti, acquistano una nuova sensuale interpretazione attraverso i colori. E ciò è in netto contrasto con le fredde, sterili animazioni, illustrazioni generate dal computer, come anche le grafiche scientifiche. Celebrare l'imperfetto genio emotivo che è in tutti noi umani, attraverso queste "Costellazioni" che offrono, anche se indirettamente, come, per esempio, le equazioni sulla tela, una nuova percezione nell'uso dei simboli astratti della fisica. Gli scrittori di scienza per un pubblico non scientifico, hanno contribuito a diminuire la distanza tra la complicata scienza moderna, e il senso empirico comune.
Nonostante ciò, a parere mio, non ci sono completamente riusciti. L'approccio di Laura Pesce, attraverso le sue opere, mi sembra che abbia saputo interpretare più efficacemente l'astratto mondo scientifico. Un incentivo per tentare ulteriormente di capire il mondo che ci circonda e il nostro ruolo nell'Universo, e allo stesso tempo, comunicare agli scienziati, che molto spesso si chiudono nella loro torre d'avorio, un'altra visione più sensuale e colorata della scienza. Se ognuno di noi avesse il coraggio di apprezzare il "giardino" dell'altro, forse vivremo in un pianeta più armonioso e pacifico.

Hans Thomas Elze
Prof. di Fisica Teorica
Rio de Jeneiro, maggio 2002

Versione in PDF